giovedì 28 ottobre 2010

integrazione al reddito

Da: Avv. Rosario Salonia
Data: 10/27/10 17:34:38
Oggetto: Lavoratori in CIGS Maflow+Man Servizi - Percorsi formativi

All’esito dei colloqui intercorsi con il Dott. Bianchessi, Dirigente Aree Politiche per il Lavoro, che mi legge per conoscenza, abbiamo trovato la soluzione per erogare, nel prossimo mese di novembre, a tutti i Lavoratori in CIGS il sostegno al reddito di lordi € 900,00 in un’unica soluzione, senza compromettere il pagamento da parte della Regione e/o della Provincia del voucher individuale.

E’ necessario, però, attenersi al seguente percorso:

a) in occasione dell’Assemblea del 5 novembre p.v., durante la quale saranno illustrati i programmi di formazione, tutti i Lavoratori sospesi in CIGS dovranno dare, per iscritto, la loro “Pre-adesione al Percorso Formativo” ;

b) contestualmente il Gruppo di lavoro, ivi presente, dovrà deliberare, ai sensi dell’art. 11 dell’Accordo del 12 agosto 2010, quale modalità di pagamento del sostegno al reddito: “l’erogazione, da parte della Maflow S.p.A. in A.S. e della Man Servizi S.r.l. in A.S., in unica soluzione entro il mese di novembre 2010, della somma di lordi € 900,00 in favore di tutti i lavoratori sospesi in CIGS che avranno sottoscritto il modulo di preadesione al percorso formativo previsto dall’art. 11 dell’Accordo del 12 agosto 2010.” .

Prego il Sig. Trovò di predisporre una bozza del modulo in questione.

Nell’augurarmi che tale soluzione contribuisca a rasserenare gli animi, Vi invio i miei migliori saluti.

Salonia

problematiche Lavoratori in cigs

-------Messaggio originale-------

Da: Avv. Rosario Salonia
Data: 10/27/10 10:35:33
Oggetto: Maflow - Problematiche Lavoratori in CIGS

Su incarico dei Commissari, riscontro la Vs. odierna comunicazione.

Cerchiamo, come sempre, di risolvere i problemi senza alimentare inutili polemiche e frustrare le aspettative dei Lavoratori.

Andiamo per ordine:

a) l’accordo sottoscritto con i lavoratori che hanno accettato, ora per allora, di essere collocati in pensione, prevede, come a Voi perfettamente noto, la possibilità di richiedere acconti fino all’80% della somma prevista. E’ sufficiente, quindi, che gli interessati presentino queste richieste e sarà versato loro l’acconto; abbiamo chiesto alla RSU di attivarsi per ottenere le richieste di anticipo;
b) quanto al sostegno al reddito di “complessivi lordi € 900,00”, devo precisare che non si è mai parlato di un pagamento in unica soluzione; tale somma è stata stanziata, con quella specifica previsione, per ottenere l’intervento dell’ulteriore sostegno al reddito a carico della Regione Lombardia che, diversamente, non avrebbe potuto essere erogato. Ricordo perfettamente che, insieme, valutammo che l’importo, spalmato sui sei mesi di durata dei corsi sarebbe stato equivalente a lordi € 150,00 mensili a cui si aggiungerà il voucher individuale erogato dalla Regione stessa; se poi il Gruppo di lavoro, di cui fate parte, dovesse decidere una diversa modalità di erogazione, ad es. in una o due volte, la Procedura non ha problemi ad adeguarsi;

c) il Gruppo di lavoro si è riunito per la prima volta lunedì 25 u.s., il rinvio, rispetto alla data del 18 ottobre, è stato disposto dall’ARFIL, con lettera del 15 ottobre u.s. e all’incontro ha partecipato il Sig. Trovò, in rappresentanza della Procedura;

d) riguardo alle spettanze “residue”, maturate dopo la dichiarazione dello stato di insolvenza e sino al 30 settembre u.s. (dopo tale data non maturano più ratei perché la sospensione è a zero ore), i Commissari sono disponibili, con spirito di leale collaborazione e non di contrapposizione, ad erogarle con la prossima busta paga di novembre, unitamente ai ratei di 13ma.

Riguardo alle problematiche del TFR maturato, prima della dichiarazione dello stato di insolvenza, dai Lavoratori trasferiti all’acquirente, ho già incontrato, su indicazione del Presidente dell’INPS, il Dott. Ruggero Golino, Direttore Centrale Prestazioni a Sostegno del Reddito, che gestisce il Fondo di Garanzia, e a breve dovrei incontrare anche il Responsabile del Fondo di Tesoreria per trovare una soluzione e Vi farò sapere.

In considerazione di quanto sopra e della massima disponibilità dimostrata, mio tramite, dai Commissari, faccio appello al Vs. senso di responsabilità per evitare ingiustificate quanto spiacevoli pressioni nei loro confronti e dei loro rappresentanti.

Continuiamo a lavorare insieme, con immutato spirito costruttivo, per risolvere i problemi ed alleviare, per quanto possibile e consentito, i disagi dei Lavoratori in CIGS e di quelli trasferiti.

Certo della Vostra fattiva collaborazione, Vi invio cordiali saluti.

Salonia

mercoledì 27 ottobre 2010

lettera ai Commissari

a
Coen Stefano
Pensato Francesco
Sanasi D'arpe Vincenzo
Roberto Salonia


Cari signori,

L'accordo che abbiamo realizzato a Roma, prevedeva tra i vari punti, due questioni:
a) ai lavoratori che accettavano di andare in mobilità, l'erogazione di importi, comunque contenuti tra 3 e 9000 euro
b) ai lavoratori che venivano messi in cassa integrazione l'erogazione di una "una tantum di 900 euro" a compensazione molto parziale del danno subito. La discussione era partita da cifre più serie ed è approdata a questa vera miseria.
ora si è aperta una discussione che giudico assurda anche su questa piccola cifra, attaccandosi al fatto che nell'accordo , è stato scritto, per vostra richiesta, che l'erogazione della cifra era legata alla partecipazione ai corsi della regione che stanno partendo. Sappiamo tutti che questa formula era solo un fatto formale, sollevato da voi, per chiudere l'accordo, che, ci è stato assicurato non avrebbe avuto nessuna ripercussione pratica.
Non possiamo accettare questo balletto, si tratta di una miseria dovuta a lavoratori che, vorrei che fosse chiaro, da un anno sono in cassa integrazione ed hanno perso oltre 6.000 euro nell'ultimo anno.
Per questo chiediamo:
1) Queste somme insieme con le spettanze residue, ferie e permessi ecc devono essere erogate con il listino di
novembre
2) Devono essere liquidate subito le spettanze ai lavoratori che vanno in pensione.
3) Deve essere aperto un ufficio a disposizione dei lavoratori in cassa integrazione per le eventuali richieste
4) Dovete ottemperare ai vs. obblighi p.es. nell'ultimo incontro tenuto in regione per avviare i corsi formazione, malgrado siate stati convocati non vi siete presentati.
5) Chiusura della procedura fallimentare per permettere ai lavoratori in forza di fare la richiesta per il TFR


Entro giovedi vogliamo avere una risposta scritta e positiva a queste richieste, altrimenti da venerdi apriremo una fase di mobilitazione nei vostri confronti sia a Milano che a Roma per ottenere quello che, legittimamente ci spetta.

Montagnoli Walter Marcello Scipioni Rsu e lavoratori Maflow

lunedì 4 ottobre 2010

OPERAI E CONTADINI




...In realtà la grande proprietà è rimasta fuori dalla libera concorrenza: e lo Stato moderno ne ha rispettato l'essenza feudale, esgogitando formule giuridiche come quella del fedecommesso, che continuano di fatto le investiture e i privilegi del regime feudale. La mentalità del contadino è rimasta perciò quella del servo della gleba, che si rivolta violentemente contro i "signori " in determinate occasioni, ma incapace di pensare se stesso come membro di una collettività e di svolgere un azione sistematica e permanente rivolta a mutare i rapporti economici e politici della convivenza sociale.


La psicologia dei contadini era, in tali condizioni, incontrollabile; i sentimenti reali rimanevano occulti, implicati e confusi in un sistema di difesa contro gli sfruttamenti, meramente egoistica, senza continuità logica, materiata in gran parte di sornioneria e finto servilismo.


La lotta di classe si confondeva con brigantaggio, col ricatto, con l'incendio dei boschi, con lo sgarrettamento del bestiame, col ratto dei bambini e delle donne, con l'assalto al municipio: era una forma di terrorismo elementare, senza conseguenze stabili ed efficaci.


Obiettivamente quindi la psicologia del contadino si riduceva ad una piccolissima somma di sentimanti primordiali dipendenti dalle condizioni sociali create dallo Stato democratico parlamentare: il contadino era lasciato completamente in balìa dei proprietari e dai loro sicofanti e dai funzionari pubblici corrotti, e la preoccupazione maggiore della sua vita era quella di difendersi corporalmente dalle insidie della natura elementare, dai soprusi e dalle barbarie crudeli dei proprietari e dei funzionari pubblici... non comprendeva la disciplina; paziente e tenace nella fatica individuale di strappare alla natura scarsi e magri frutti, capace di sacrifici inauditi nella vita familiare, era impaziente e violento salvaggiamente nella lotta di classe, incapace di porsi un fine generale d'azione e di perseguirlo con la perseveranza e la lotta sistematica....


A. Gramsci
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