sabato 11 dicembre 2010

Rinnovo rappresentanza

Il giorno mercoledì 15 dicembre 2010, si svolgeranno le elezioni della rappresentanza sindacale sia per la Maflow in Amministrazione straordinaria, che per la Maflow BRS.
le elezioni si terranno presso l'ingresso della Maflow, dalle H.14.oo alle 16,00, successivamente seguirà lo spoglio delle schede.
Il rinnovo della RSU avverrà con il sistema proporzionale, le sigle sindacali firmatarie del contratto hanno rinunciato ad 1/3 degli eletti.
Presentano le liste:
FLMUniti-CUB; Fiom-CGIL,Uilm-UIL.
Liste maflow in amministrazione:

FLMU- Cub:
Quitadamo Stefano,Delogu Alesandra, Marzola Donatella,Lorenzo del Vecchio, Massimo Lettieri.
Fiom CGIL:
Cribiori Giancarlo, Antonio Luongo
Uilm UIL:
Donato Lagrasta

Le liste in Maflow BRS

FLMUniti-Cub
Missaglia Maria Rosa; Schieppati Roberto, Scorcucchi Ivan, Monticelli Pietro.
Fiom Cgil:
Concolino Anna Ida; Ganci Enzo; Kasami Mahir;
Uilm- Uil:
Allaria Stefano.

domenica 21 novembre 2010

elezioni rsu

nell'assemblea del 17 novembre sono state avviate le procedure di rinnovo delle rsu, con un sistema proporzionale puro, una vera innovazione nel mondo del lavoro Italiano. Chi volesse candidarsi può far pervenire i nomi ai delegati o alle organizzazioni di rifermento, entro il primo dicembre.

elezioni rsu

ELEZIONI RSU RLS

I lavoratori della Maflow e della Maflow BRZ riuniti in assemblea approvano l'indizione in data odierna delle elezioni di RSU e RLS da parte delle OO.SS sulla base dell'accordo del 1993 e del regolamento contenuto nel contratto.

La storia della Maflow e della forte lotta sostenuta, e non ancora conclusa, per garantire la sopravvivenza e la ripresa produttiva del sito di Trezzano è stata possibile grazie al protagonismo e forte senso unitario, che ha animato lavoratori, RSU e organizzazioni sindacali.

Per conservare e rafforzare questo spirito si decide di effettuare le elezioni con le seguenti modalità:

a) vengono costituiti due consigli di fabbrica il primo dei lavoratori della Maflow Brz e il secondo
da quelli della Maflow s.p.a. ambedue eletti da tutti i lavoratori su due liste distinte.
Nella prima si eleggono 3 delegati RSU ed 1 RLS, nella seconda 9 RSU.

b) Le organizzazioni sindacali nello spirito unitario e nella condivisione dei principi democratici
alla base della storia Maflow decidono didi utilizzare il criterio della proporzionalità pura in
tutti i collegi disponibili.

Trezzano 17.11.2010


FLMUniti CUB

FIOM CGIL

UILM UIL

giovedì 28 ottobre 2010

integrazione al reddito

Da: Avv. Rosario Salonia
Data: 10/27/10 17:34:38
Oggetto: Lavoratori in CIGS Maflow+Man Servizi - Percorsi formativi

All’esito dei colloqui intercorsi con il Dott. Bianchessi, Dirigente Aree Politiche per il Lavoro, che mi legge per conoscenza, abbiamo trovato la soluzione per erogare, nel prossimo mese di novembre, a tutti i Lavoratori in CIGS il sostegno al reddito di lordi € 900,00 in un’unica soluzione, senza compromettere il pagamento da parte della Regione e/o della Provincia del voucher individuale.

E’ necessario, però, attenersi al seguente percorso:

a) in occasione dell’Assemblea del 5 novembre p.v., durante la quale saranno illustrati i programmi di formazione, tutti i Lavoratori sospesi in CIGS dovranno dare, per iscritto, la loro “Pre-adesione al Percorso Formativo” ;

b) contestualmente il Gruppo di lavoro, ivi presente, dovrà deliberare, ai sensi dell’art. 11 dell’Accordo del 12 agosto 2010, quale modalità di pagamento del sostegno al reddito: “l’erogazione, da parte della Maflow S.p.A. in A.S. e della Man Servizi S.r.l. in A.S., in unica soluzione entro il mese di novembre 2010, della somma di lordi € 900,00 in favore di tutti i lavoratori sospesi in CIGS che avranno sottoscritto il modulo di preadesione al percorso formativo previsto dall’art. 11 dell’Accordo del 12 agosto 2010.” .

Prego il Sig. Trovò di predisporre una bozza del modulo in questione.

Nell’augurarmi che tale soluzione contribuisca a rasserenare gli animi, Vi invio i miei migliori saluti.

Salonia

problematiche Lavoratori in cigs

-------Messaggio originale-------

Da: Avv. Rosario Salonia
Data: 10/27/10 10:35:33
Oggetto: Maflow - Problematiche Lavoratori in CIGS

Su incarico dei Commissari, riscontro la Vs. odierna comunicazione.

Cerchiamo, come sempre, di risolvere i problemi senza alimentare inutili polemiche e frustrare le aspettative dei Lavoratori.

Andiamo per ordine:

a) l’accordo sottoscritto con i lavoratori che hanno accettato, ora per allora, di essere collocati in pensione, prevede, come a Voi perfettamente noto, la possibilità di richiedere acconti fino all’80% della somma prevista. E’ sufficiente, quindi, che gli interessati presentino queste richieste e sarà versato loro l’acconto; abbiamo chiesto alla RSU di attivarsi per ottenere le richieste di anticipo;
b) quanto al sostegno al reddito di “complessivi lordi € 900,00”, devo precisare che non si è mai parlato di un pagamento in unica soluzione; tale somma è stata stanziata, con quella specifica previsione, per ottenere l’intervento dell’ulteriore sostegno al reddito a carico della Regione Lombardia che, diversamente, non avrebbe potuto essere erogato. Ricordo perfettamente che, insieme, valutammo che l’importo, spalmato sui sei mesi di durata dei corsi sarebbe stato equivalente a lordi € 150,00 mensili a cui si aggiungerà il voucher individuale erogato dalla Regione stessa; se poi il Gruppo di lavoro, di cui fate parte, dovesse decidere una diversa modalità di erogazione, ad es. in una o due volte, la Procedura non ha problemi ad adeguarsi;

c) il Gruppo di lavoro si è riunito per la prima volta lunedì 25 u.s., il rinvio, rispetto alla data del 18 ottobre, è stato disposto dall’ARFIL, con lettera del 15 ottobre u.s. e all’incontro ha partecipato il Sig. Trovò, in rappresentanza della Procedura;

d) riguardo alle spettanze “residue”, maturate dopo la dichiarazione dello stato di insolvenza e sino al 30 settembre u.s. (dopo tale data non maturano più ratei perché la sospensione è a zero ore), i Commissari sono disponibili, con spirito di leale collaborazione e non di contrapposizione, ad erogarle con la prossima busta paga di novembre, unitamente ai ratei di 13ma.

Riguardo alle problematiche del TFR maturato, prima della dichiarazione dello stato di insolvenza, dai Lavoratori trasferiti all’acquirente, ho già incontrato, su indicazione del Presidente dell’INPS, il Dott. Ruggero Golino, Direttore Centrale Prestazioni a Sostegno del Reddito, che gestisce il Fondo di Garanzia, e a breve dovrei incontrare anche il Responsabile del Fondo di Tesoreria per trovare una soluzione e Vi farò sapere.

In considerazione di quanto sopra e della massima disponibilità dimostrata, mio tramite, dai Commissari, faccio appello al Vs. senso di responsabilità per evitare ingiustificate quanto spiacevoli pressioni nei loro confronti e dei loro rappresentanti.

Continuiamo a lavorare insieme, con immutato spirito costruttivo, per risolvere i problemi ed alleviare, per quanto possibile e consentito, i disagi dei Lavoratori in CIGS e di quelli trasferiti.

Certo della Vostra fattiva collaborazione, Vi invio cordiali saluti.

Salonia

mercoledì 27 ottobre 2010

lettera ai Commissari

a
Coen Stefano
Pensato Francesco
Sanasi D'arpe Vincenzo
Roberto Salonia


Cari signori,

L'accordo che abbiamo realizzato a Roma, prevedeva tra i vari punti, due questioni:
a) ai lavoratori che accettavano di andare in mobilità, l'erogazione di importi, comunque contenuti tra 3 e 9000 euro
b) ai lavoratori che venivano messi in cassa integrazione l'erogazione di una "una tantum di 900 euro" a compensazione molto parziale del danno subito. La discussione era partita da cifre più serie ed è approdata a questa vera miseria.
ora si è aperta una discussione che giudico assurda anche su questa piccola cifra, attaccandosi al fatto che nell'accordo , è stato scritto, per vostra richiesta, che l'erogazione della cifra era legata alla partecipazione ai corsi della regione che stanno partendo. Sappiamo tutti che questa formula era solo un fatto formale, sollevato da voi, per chiudere l'accordo, che, ci è stato assicurato non avrebbe avuto nessuna ripercussione pratica.
Non possiamo accettare questo balletto, si tratta di una miseria dovuta a lavoratori che, vorrei che fosse chiaro, da un anno sono in cassa integrazione ed hanno perso oltre 6.000 euro nell'ultimo anno.
Per questo chiediamo:
1) Queste somme insieme con le spettanze residue, ferie e permessi ecc devono essere erogate con il listino di
novembre
2) Devono essere liquidate subito le spettanze ai lavoratori che vanno in pensione.
3) Deve essere aperto un ufficio a disposizione dei lavoratori in cassa integrazione per le eventuali richieste
4) Dovete ottemperare ai vs. obblighi p.es. nell'ultimo incontro tenuto in regione per avviare i corsi formazione, malgrado siate stati convocati non vi siete presentati.
5) Chiusura della procedura fallimentare per permettere ai lavoratori in forza di fare la richiesta per il TFR


Entro giovedi vogliamo avere una risposta scritta e positiva a queste richieste, altrimenti da venerdi apriremo una fase di mobilitazione nei vostri confronti sia a Milano che a Roma per ottenere quello che, legittimamente ci spetta.

Montagnoli Walter Marcello Scipioni Rsu e lavoratori Maflow

lunedì 4 ottobre 2010

OPERAI E CONTADINI




...In realtà la grande proprietà è rimasta fuori dalla libera concorrenza: e lo Stato moderno ne ha rispettato l'essenza feudale, esgogitando formule giuridiche come quella del fedecommesso, che continuano di fatto le investiture e i privilegi del regime feudale. La mentalità del contadino è rimasta perciò quella del servo della gleba, che si rivolta violentemente contro i "signori " in determinate occasioni, ma incapace di pensare se stesso come membro di una collettività e di svolgere un azione sistematica e permanente rivolta a mutare i rapporti economici e politici della convivenza sociale.


La psicologia dei contadini era, in tali condizioni, incontrollabile; i sentimenti reali rimanevano occulti, implicati e confusi in un sistema di difesa contro gli sfruttamenti, meramente egoistica, senza continuità logica, materiata in gran parte di sornioneria e finto servilismo.


La lotta di classe si confondeva con brigantaggio, col ricatto, con l'incendio dei boschi, con lo sgarrettamento del bestiame, col ratto dei bambini e delle donne, con l'assalto al municipio: era una forma di terrorismo elementare, senza conseguenze stabili ed efficaci.


Obiettivamente quindi la psicologia del contadino si riduceva ad una piccolissima somma di sentimanti primordiali dipendenti dalle condizioni sociali create dallo Stato democratico parlamentare: il contadino era lasciato completamente in balìa dei proprietari e dai loro sicofanti e dai funzionari pubblici corrotti, e la preoccupazione maggiore della sua vita era quella di difendersi corporalmente dalle insidie della natura elementare, dai soprusi e dalle barbarie crudeli dei proprietari e dei funzionari pubblici... non comprendeva la disciplina; paziente e tenace nella fatica individuale di strappare alla natura scarsi e magri frutti, capace di sacrifici inauditi nella vita familiare, era impaziente e violento salvaggiamente nella lotta di classe, incapace di porsi un fine generale d'azione e di perseguirlo con la perseveranza e la lotta sistematica....


A. Gramsci

martedì 28 settembre 2010

una lotta esemplare

Ad un mese dalla firma dell’accordo, e alla vigilia del passaggio della proprietà Maflow, credo sia arrivato il momento di fare delle valutazioni in questa sede, perché molti hanno scritto, come quelli di “operai contro” hanno criticato, molti hanno giudicato, ma un analisi reale dello stato credo che nessuno l’abbia fatta.
La Maflow in Aprile del 2009 viene messa in liquidazione perché non riesce a tenere testa alla mole di debiti creati negli ultimi anni, 250 milioni di euro solo in Italia, più un altro centinaio nel resto del mondo.
A Trezzano sul Naviglio è situata la testa del gruppo Maflow, con progettazione, sviluppo dei prototipi, e soltanto due o tre linee produttive legate ad un cliente Tedesco la BMW.

La casa tedesca approfitta della crisi finanziaria della Maflow per raccogliere l’invito del governo tedesco a riportare le forniture in germania, la stessa nostra analisi la fa a settembre 2010 Giacchè su androkonos, questa scelta nel novembre 2009 causa l’improvviso arresto delle attività produttive nello stabilimento milanese, che fino a quella data nonostante la crisi finanziaria aveva mantenuto il terzo turno.
A dicembre 2009 la maflow Italia aveva una situazione drammatica , assenza di commesse produttive, una mole di debiti, soltanto lo stabilimento Ascolano ha continuato la sua attività con la produzione del tubo di gomma con cliente principale Wolsvagen.
Le Lavoratrici e i Lavoratori, a questo punto della vertenza hanno iniziato una lotta serrata a tutto campo. Contro la scelta di BMW di sospendere le commesse produttive, con trasferte fino a Monaco di Baviera e a Roma, contro le istituzioni regione, provincia, prefetto, consolato tedesco colpevoli di non essere in grado di mettere in campo nessuna politica per il lavoro, abbandonando i cittadini lavoratori.
La nostra vertenza è stata molto seguita perché siamo stati in grado di attirare verso di noi l’attenzione di un gruppo di sostenitori, abbiamo tentato di costruire dei legami con altre realtà in lotta, con la Novaceta, la Mangiarotti, l’Eutelia, Omnia, Nielsen, ed altre.. organizzando nel mese di maggio un presidio di una settimana davanti la regione Lombardia, conclusasi con l’occupazione simbolica dei binari della stazione centrale il 25 maggio.
Nello stesso momento i commissari straordinari portavano avanti la procedura tentando la vendita del gruppo, ma date le condizioni (assenza di fatturato, mole di debiti) nessuno mostrava intenzione di comprare l’azienda milanese.
Sono state fatte due aste nel mese di giugno, (l’ offerta era vincolata, merito della lotta, alla vendita dei due stabilimenti italiani), nella seconda asta i commissari di concerto con il ministero dello sviluppo economico e la commissione dei creditori, giudicano l’offerta del gruppo polacco boritzew vincitrice, con una proposta di 79 posti di lavoro.
Sulla base di questo è stata intavolata una trattativa difficile il mese di agosto, quanto la lotta è calata notevolmente, con ripercussioni sui rapporti di forza. Nonostante questa congiuntura negativa, bisognava decidere, avevamo di fronte due alternative un accordo che non pagava come dovuto la lotta esemplare fatta dalle Lavoratrici e dai Lavoratori della Maflow, o un mancato accordo che avrebbe fatto saltare la vendita, e probabilmente avrebbe obbligato i commissari ad organizzare una terza asta senza il vincolo della vendita di tutto il corpo.
È facilmente ipotizzabile che trezzano sarebbe rimasta fuori dalla vendita, rendendo vano tutti gli sforzi fatti fino al quel momento.
A questo punto che prospettive dare alla lotta?
Avremmo dovuto mantenere l’occupazione per difendere un officina, e le macchine che la compongono, da chi? Visto che quelle macchine sono ferme da quasi un anno e nessuno ne ha rivendicato l’utilità.
Questa crisi è una crisi di sovrapproduzione, anche le macchine di produzione perdono di valore senza la
produzione.

Quell’accordo difende l’officina, mantiene aperto un sito produttivo con le capacità di ospitare 400 posti di lavoro, basta imporre, con un percorso di lotta, ai clienti e le istituzioni una corretta politica di sviluppo.
La nostra lotta, la lotta delle Lavoratrici della Maflow non si conclude qui, ma inizia da qui.
Nel prossimo periodo organizzeremo delle iniziative al fianco dei lavoratori della Fiat, contro la politica protezionistica tedesca, lontana dalla solidarietà europea, che ci fanno credere stanno costruendo.
La nostra lotta partirà con una carovana del lavoro bussando alla porta dei singoli comuni, dalle parrocchie, di ogni istituzione, per chiedere sostegno al reddito non l’elemosina ma LAVORO.
La politica oggi vive questa crisi non per colpa del berlusconismo, ma è vero il contrario il berlusconismo vive a causa del totale disinteresse dei cittadini Lavoratori. I Lavoratori della Maflow dovranno essere i primi a tentare di sovvertire il sistema delle trattative.
Lotteremo per portare nuove produzioni a Trezzano, perché esiste una fabbrica funzionante che dovrà soltanto modificare l’organizzazione.

In ultimo vorrei ribadire che anche la lotta della INNSE, la madre di tutte le lotte, si è forgiata con diverse riduzioni del personale, l’ultima battaglia l’hanno condotta in 49 Lavoratori, negli anni buoni la INNSE contava sei mila Lavoratori.

La lotta della Maflow è appena iniziata, sentirete presto parlare di noi.

Massimo Lettieri, delegato Maflow

Trezzano sul Naviglio 23 settembre 2010

sabato 14 agosto 2010

Accordo sindacale

Il giorno 13 agosto presso lo stabilimento della Maflow si è tenuta l'assemblea dei Lavoratori per approvare l'accordo sidacale siglato con riserva il 12 agosto presso il ministero delle attività produttive a Roma, per la cessione della Maflow Italia al gruppo Polacco Boriszew.
Dopo una prima fase di presentazione dell'accordo si è proceduto all'approvazione attraverso il referendum.
Hanno votato 97 tra Lavoratrici e Lavoratori,
di cui:
  • 2 nulle
  • 20 contrari
  • 75 favorevoli

clicca qui per il testo dell'accordo

giovedì 12 agosto 2010

Accordo

MAFLOW: SIGLATO ACCORDO; ENTRO DICEMBRE 109 IN FABBRICA/ANSA
CIG PER 2 ANNI CON GARANZIA RIENTRO PER GLI ALTRI
(ANSA) - MILANO, 12 AGO - A un anno esatto dalla chiusura della vertenza Innse, anche il caso Maflow trova soluzione. E' stato siglato infatti, con riserva da parte della Cub che ha condotto la trattativa, l'accordo per il riavvio delle attivita' della Maflow, l'azienda di componenti auto passata lo scorso giugno nel gruppo polacco Boryszew, che ha vinto la gara per acquisire l'azienda in amministrazione straordinaria. Ne ha dato notizia il segretario generale della Flmu-Cub di Milano, Massimo Lettieri, che ha condotto la trattativa con l'azienda e il ministero per salvare la fabbrica. Da dodici mesi i lavoratori erano in lotta e lo scorso gennaio avevano anche occupato con una tenda il tetto dello stabilimento di Trezzano sul Naviglio (Milano) per sollecitare le istituzioni a intervenire dopo l'addio delal Bmw, che aveva interrotto le commesse che da sole valevano l'80% della produzione dell'azienda milanese. ''E' soltanto un primo risultato - ha commentato Lettieri - perche' ora occorre garantire il futuro dell'azienda riacquisendo le vecchie commesse, uno sforzo che come sindacato compiremo affiancati anche dalla Regione Lombardia e dal ministero del Welfare''. In base all'accordo, che sara' votato domani dall'assemblea dei lavoratori della Maflow di Trezzano sul Naviglio, 79 dipendenti saranno riammessi entro il 15 ottobre, poi altri quindici entro dicembre e ancora 15 a giugno, per un totale di 109 posti di lavoro. Dei 299 dipendenti dell'azienda, circa una trentina andranno in prepensionamento, mentre gli altri avranno diritto a due anni di cassa integrazione piu' mobilita' da uno a tre anni a seconda dell'anzianita' maturata con la garanzia del rientro in fabbrica se si ripristineranno le commesse di Bmw e Fiat. Tra le lavorazioni della Maflow, anche quelle della Panda attualmente prodotta in Polonia e pronta ad essere trasferita a Pomigliano

venerdì 6 agosto 2010

Le ultime della Maflow

In questi giorni di agosto si sta tenendo a Roma presso il ministero delle attività produttive la trattativa per espletare la procedura ex art. 47 della legge 428 del 1990, per la vendita dei complessi aziendali e di alcune compartecipate della Maflow.
La trattativa è molto difficile per i Lavoratori della Maflow di Trezzano sul Naviglio, trovandosi di fronte ad una situazione di assenza di attività produttive.
L’imprenditore acquirente, è stato obbligato a fare un offerta per lo stabilimento Trezzanese perché obbligato dal bando di gara, imposto con la lotta delle Lavoratrici e dei Lavoratori in questi mesi.
L’offerta di lavoro fatta da questo imprenditore Polacco, Boriszew, si limita a 58 dipendenti Maflow, e 21 Man servizi (società collegata alla Maflow) per Trezzano sul Naviglio, giustificando questa scelta appunto con la mancanza di ordini produttivi, e per dare lavoro ai 79 dipendenti è costretta a portare del lavoro dalla Polonia, dove notoriamente il Lavoro costa meno.
Al ministero il sottosegretario Saglia con la Regione Lombardia, ( le istituzioni) si sono impegnati per tentare di far riallacciare i rapporti con il vecchio principale cliente BMW, in modo da incrementare il fatturato con nuove commesse utili per l’assunzione di nuovi Lavoratori.
La mancanza di accordo sindacale è motivo sospensivo dell’operazione finanziaria!

La Maflow è presente con uno stabilimento ad Asoli Piceno in cui tutte le Maestranze vengono reimpiegate, addirittura esiste la possibilità di integrare 15 posizioni lavorative, questi ultimi spingono per la firma dell’accordo sindacale.

Con questa premessa, i Lavoratori è il sindacato sono chiamati a discutere sulla possibilità di:
· sottoscrivere l’accordo sindacale, garantendo il lavoro almeno per i prossimi 2 anni ai compagni di Ascoli, e soprattutto garantendo l’affare al Boriszew ed ai commissari.
Per le Lavoratrici e i Lavoratori Trezzanesi si prospetta per la maggior parte un anno più uno di cassa integrazione, e successiva mobilità, mentre per 79 più una trentina di lavoratori che verrebbero collocati in un secondo momento, quindi per 109 lavoratori, si prospetta un futuro incerto, legato alla possibilità che la Fiat assegni le nuove commesse Panda, evento possibile se la Panda si farà a Pomigliano!! E soprattutto al ritorno del cliente BMW nel breve periodo.
Se questa condizione non si verificasse esiste il ragionevole dubbio che tra due anni non esisterà nessuna Maflow nel Trezzanese.
Se questa condizione si dovesse verificare, allora potremmo immaginare anche gli altri Lavoratori in attività nel prossimo futuro.
Questa possibilità (l’unica certezza) si verificherà soltanto se: i 109 Lavoratori assieme ai restanti cass’integrati facciano una lotta per spingere il le istituzioni a mantenere quanto affermato nei vari incontri, in pratica costruire le condizioni perché i clienti ridiano fiducia alla Maflow trezzanese, e soprattutto che il nuovo imprenditore Polacco faccia la scelta di incrementare il fatturato in Italia, (naturalmente questo avviene se c’è determinazione da parte delle Lavoratrici e dei Lavoratori.

· Non firmare l’accordo significherebbe, a mio avviso ritardare l’affare per un periodo tale, fin tanto che i commissari con il Polacco attuino il piano “B” che naturalmente noi non conosciamo.

La discussione in Maflow è accesa esiste il partito della firma, il quale ha paura che il sindacato non voglia firmare l’accordo, quindi rinvia la partenza per le ferie.

Noi pensiamo che l'accordo non debba essere firmato se non prevede l'unica garanzia per le lavoratrici e i lavoratori di continuare il percorso iniziato assieme alle istituzioni e i clienti che porti ad una attività industriale per un minimo di duecento lavoratori, soltanto con queste condizioni si può immaginare che la Maflow Trezzanese possa vivere.


Quindi oggi stiamo trattando affinchè chi:

1. dovesse passare nella nuova società debba essere consapevole della responsabilità e del percorso conflittuale che dovrà affrontare, per tutelare se stesso e i colleghi rimasti fuori
2. Integrazioni salariali di cassa integrazione per chi resta fuori, per affrontare in modo meno stressante il percorso futuro di lotta che dovrà portare nuove commesse a Trezzano, magari ridistribuendo il Lavoro con i compagni polacchi, con l’obiettivo di lavorare meno lavorare tutti in Europa.



Trezzano sul naviglio 06 agosto 2010


mercoledì 21 luglio 2010

vendita gruppo Maflow

Siamo arrivati nella fase finale della vendita, nella sezione "documenti importanti" trovate l'avvio della procedura di vendita a favore del gruppo polacco Boryszew, con i numeri dei dipendenti interessati, il piano industriale ecc.ecc.
Clicca qui

é necessario incontrarsi al presidio, fare le valutazioni, e organizzare la resistenza. Lavoro per 79 Lavoratrici e Lavoratori su trecento non può essere un offerta accettabile.

domenica 13 giugno 2010

sabato 12 giugno 2010

Aggiornamenti

Sul blog sono stati caricati due nuovi documenti, nella sezione documenti importanti.

Verbale seconda asta (clicca qui)
Proposta di acquisto dei Lavoratori Maflow (clicca qui)

lunedì 7 giugno 2010

SCIOPERO GENERALE: COSTRUIAMOLO DAL BASSO UNITARIAMENTA

Questa crisi sta continuando a peggiorare le nostre condizioni. I padroni, per tenere alti i loro profitti, cercano tutti i modi per tagliare i salari e speculare. Il governo italiano così come la Commissione europea stanno varando i cosiddetti piani di austerità per aumentare lo sfruttamento di chi lavora e garantire alti profitti alle imprese e alle banche.
La prossima Finanziaria – assieme al Collegato lavoro e alle misure vessatorie nei confronti dei migranti – è un ulteriore grave provvedimento per colpire chi lavora, con un taglio gravissimo alla spesa pubblica e ai servizi sociali; forse tamponerà momentaneamente la crisi, ma la aggraverà sicuramente nei prossimi mesi.
Migliaia di lavoratori e lavoratrici in lotta in provincia di Milano e in Lombardia si stanno opponendo alle ristrutturazioni, ai licenziamenti e ai tagli alla scuola e ai pubblici servizi in generale cercando di unire le forze per resistere meglio. Non si può rispondere a un attacco così pesante in ordine sparso come tentano di imporci le numerose sigle sindacali.
Noi intendiamo valorizzare tutte le mobilitazioni in programma. Il 14 giugno è stato convocato da alcuni sindacati di base uno sciopero del solo pubblico impiego. Noi pensiamo che bisogna lavorare perché lo sciopero del 25 giugno diventi davvero uno sciopero generale, un momento di unità di tutto il mondo del lavoro, sia pubblico che privato, indipendentemente dalle sigle sindacali e su precisi obiettivi.
Possiamo costruire quest’unità dal basso a partire dalle Rsu, dai lavoratori, dai precari, dai migranti.
Il 25 giugno sono stati proclamati due scioperi e due manifestazioni, sia Cgil che sindacalismo di base: non possiamo permetterci di restare divisi in piazza.
Uniamoci tutti
· per bloccare i licenziamenti, le chiusure di fabbrica, le esternalizzazioni, i tagli alla scuola e alla spesa sociale.
· contro le speculazioni edilizie e finanziarie, principali cause di chiusure e delocalizzazioni
· per la distribuzione del lavoro che c’è - lavorare meno e lavorare tutti – a parità di salario
· per la stabilizzazione di tutti i precari e gli atipici
· per dire No alla Finanziaria e all’attacco al pubblico impiego, al Collegato lavoro, alla precarietà, alle misure contro i lavoratori immigrati.

Chiediamo alle Rsu, ai lavoratori e alle lavoratrici, ai disoccupati, ai cassintegrati, agli immigrati di sottoscrivere questo appello e partecipare all’assemblea autoconvocata di venerdì 18 giugno alle ore 18.00 alla Maflow in via Boccaccio 1 a Trezzano sul Naviglio per decidere come costruire unitariamente la mobilitazione del 25 giugno. L’assemblea proseguirà fino alle 21.00, orario in cui sarà possibile cenare in Maflow.

Per aderire all’appello: coordinamentolucc@yahoo.it - 3494906191 – 3495107754
Primi firmatari:
RSU Maflow; RSU Mangiarotti Nuclear; Massimiliano Murgo RSU FLMU-CUB, Osvaldo Celano RSU FIOM-CGIL Marcegaglia Buildtech; RSU HMC CLUBHOTEL; Roberto Firenze RSU USB Comune di Milano; Roberto DeVidi, Davide Marcomin, Marco Buonaventura, Ficca Camillo RSA FILCAMS-CGIL San Carlo; RSU USB Consiglio Regione della Lombardia: Galli Marina, Rallo Vito, Salvi Michele, Sfondrini Guido, Valenti Angela; RSU USB Giunta Regione Lombardia: Baratella Silvia, Biancardi Donatella, Binosi Giuseppe, Manganella Rosella, Squeo Fabio; Marco Fabio Panaro RSU-USB Comune di Trezzano sul Naviglio; Renato Pomari RSU FIOM-CGIL IBM Vimercate; Fabio Clerici RSU FIOM-CGIL Marzoli(Gruppo Camozzi) Palazzolo (BS); Riccardo de Venere RSU FIOM-CGIL Iveco FPT Pregnana M.; Santino Mario Tripodi, Antonio Nicolò RSA CUB Coop FourService C/o UNES Vimodrone; Gruppo Lavoratori Iscritti FLC-CGIL Vodafone Milano; Sergio Borsato insegnante Istituto Fermi San Giuliano Milanese; Andrea Fumagalli Università di Pavia; Francesco Fantini Selex Galileo; Stefano Ferrario Coop. Soc. ONLUS “Il seme” Varese; Giuseppe Palatrasio – precario scuola Istituto Bellisario di Inzago;

mercoledì 26 maggio 2010

UNA LOTTA ESEMPLARE



Non succedeva da anni che alcune Rsu delle aziende in lotta per difendere il posto di lavoro si organizzassero autonomamente – anche se non in opposizione alle organizzazioni sindacali di appartenenza – e convocassero un presidio permanente di fronte al Pirellone, la sede della giunta regionale della Lombardia, costringendo persino presidenza e assessori a recarsi nel tendone allestito dai delegati della Maflow.Il merito di una settimana di lotta gestita ventiquattr’ore su ventiquattro in pieno centro di Milano (e mai formalmente autorizzata) è tutto dei trecento lavoratori e lavoratrici di questa azienda di Trezzano sul Naviglio, che da gennaio gestiscono un’occupazione di fatto dello stabilimento, diventando punto di riferimento delle lotte per il lavoro a livello milanese.In particolare, nella giornata centrale del 20 maggio, quarantesimo anniversario dell’approvazione dello Statuto dei lavoratori, dipendenti della Maflow, della Mangiarotti Nuclear, della Marcegaglia, della Novaceta, della Agile ex Eutelia e di altre aziende pubbliche e private sono partiti in corteo dal presidio e hanno occupato i binari della Stazione Centrale di Milano per dire ‘No ai licenziamenti’ e chiedere di ‘Lavorare meno per lavorare tutti’, contro il Collegato lavoro e il cosiddetto Statuto dei lavori in gestazione in Parlamento.La manifestazione si è conclusa di nuovo al presidio con gli interventi di rappresentanti delle realtà aziendali e delle organizzazioni sindacali presenti in Maflow (Flmu e Fiom), ‘costrette’ a sostenere unitariamente la mobilitazione delle Rsu. Nel corso dell’assemblea ha preso la parola – molto applaudita – Eleni Lalou, giovane dirigente di Antarsia, la coalizione della Sinistra anticapitalistica greca.Certo, la forza di attrazione di una mobilitazione come questa non è paragonabile al ruolo di alcune grandi fabbriche come l’Alfa Romeo di Arese, o anche di quello dei coordinamenti autoconvocati dei Consigli di fabbrica (e poi delle Rsu) dei decenni passati, vero motore dell’autonomia dei lavoratori contro le politiche fallimentari della burocrazia sindacale. Ma il segnale fornito in questi giorni va colto in tutta la sua importanza.La ricostruzione di strumenti adeguati e unificanti dal basso per superare la frammentarietà delle risposte contro l’attacco padronale e il piano di austerità è infatti la condizione essenziale per fronteggiare la crisi e rompere la passività in cui le confederazioni stanno lasciando milioni di lavoratori e lavoratrici.Nessun organo di stampa nazionale ha neppure accennato all’esistenza di questa iniziativa delle Rsu milanesi. L’occupazione della stazione ferroviaria, dopo la salita sul carroponte e sui tetti innescata dalla lotta vincente della Insse nei mesi scorsi, ha probabilmente fatto riflettere le forze di maggioranza e anche quelle di opposizione (vedi la scomparsa del servizio del TG3…): che lo spirito di emulazione per nuove forme di lotta organizzate da Rsu autonome sia ritenuto troppo pericoloso, specialmente nella fase di applicazione di sanguinosi piani di austerità che si sta aprendo?
Da Il Megafono quotidiano

martedì 25 maggio 2010

martedì 18 maggio 2010

Lavoratori di tutta Europa solleviamoci

MANIFESTAZIONE CITTADINA DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI.
Raccogliamo il messaggio dei lavoratori greci “lavoratori d'Europa solleviamoci!”: il 20 maggio promuoviamo una mobilitazione cittadina autoconvocata dalle lavoratrici e dai lavoratori per dar forza alle singole lotte (Maflow, Mangiarotti, San Carlo, Marcegaglia, Novaceta, Lares, Metalli Preziosi, Omnia, Eutelia, ecc..) trovando di nuovo la capacità di unirci e opporci all’attacco padronale e alla crisi da loro prodotta.
Il 20 maggio 2010 ricorre il quarantesimo anniversario dell’approvazione dello statuto dei lavoratori (legge 300 del 20/05/70). Con la scusa della crisi i padroni stanno facendo piazza pulita dei diritti salariali e normativi. La proposta di legge “Collegato Lavoro” e quella Bersani-Ichino del contratto unico di inserimento triennale (la stessa contrastata da milioni di lavoratori e studenti francesi) aprono la strada alla libertà di licenziamento e alla totale precarietà.
INVITIAMO: LAVORATORI/TRICI, PRECARI, IMMIGRATI, CASSINTEGRATI, DISOCCUPATI, PENSIONATI E STUDENTI
GIOVEDÌ 20 MAGGIO
DALLE ORE 10
PIAZZA DUCA D'AOSTA DI FRONTE AL PALAZZO DELLA REGIONE
Contro le chiusure, le ristrutturazioni e i licenziamenti!
Contro il nuovo attacco all’articolo 18 il “collegato lavoro” e la proposta Bersani-Ichino!
Contro la crisi dei padroni per farla pagare a loro!
In solidarietà con i lavoratori greci in lotta, per l’unità dei lavoratori di tutti i paesi!
Ovunque possibile proclamiamo gli scioperi!
Promuovono
RSU, Delegati e lavoratori: Maflow di Trezzano s/n, Mangiarotti Nuclear di Milano, San Carlo di Sesto Ulteriano, Marcegaglia Buildtech di Milano, Carlo Colombo di Agrate, Call center Poste di Milano, Vodafone di Milano, Omnia di Milano
Aderiscono:
RSU, Delegati e lavoratori: FORM di Cormano, Marcegaglia di Lomagna e Graffignana, Microtecnica di Brugherio, Eutelia di Pregnana Milanese, Metalli Preziosi e Lares di Paderno Dugnano,Novaceta di Magenta, IBM di Vimercate, Nielsen di Milano, Studenti città studi.
Per aderire all’appello:
coordinamentolucc@yahoo.it - 3494906191

lunedì 17 maggio 2010

Presidio


I Lavoratori della Maflow valutate le ultime notizie sulla vendita hanno deciso di trasferire il presidio davanti il palazzo della Regione Lombardia fino a Vernerdì 21 maggio,

Con questa azione chiedono alle istituzioni politiche di intervenire a favore della occupazione rifiutando gli ammortizzatori sociali come soluzione del problema.
Al Presidio hanno portato la solidarietà i Lavoratori Agile Eutelia, della Mangiarotti Nuclear, della Marcegaglia, di un call-center delle poste, e molti altri arriveranno nei prossimi giorni.

venerdì 14 maggio 2010

Documenti importanti




Nella sezione "Documenti Importanti" nella voce Esito Gara si può leggere la copia dell'atto pubblico fatto dal notaio in occasione della asta pubblica.
Un gruppo di Lavoratrici e Lavoratori ha imposto la propria presenza nello studio del notaio rischiando la denuncia penale,
Secondo il notaio, i Lavoratori non soni soggetti coinvolti nella vicenda!!!!.
Su questa posizione lo stesso ha chiamato il 113 e i Lavoratori sono stati oggetto di un raid della polizia tipica dei film d'azione:
una volante "pantera" e 4 motociclette della polizia sono entrati contro mano a sirene spiegate in via Cordusio, una via del centro di Milano, hanno parcheggiato in mezzo alla strada bloccando il traffico e hanno fatto irruzione nel palazzo dove ha sede il notaio, come se ci fosse una rapina in atto.
I Lavoratori pochi istanti prima avevano lasciato il palazzo, ed hanno assistito all'azione delle forze del disordine dal marciapiede di fronte al palazzo, dove si erano organizzati in presidio.
Lottare a volte e anche divertente!!!


P.S.


La Rai ci ha bidonato, preferisce parlare delle truffe Anemone,


piuttosto che delle truffe fatte dalle Banche e degli imprenditori nei confronti di Lavoratori e del sistema.


Soprattutto è meglio non parlare di Lavoratrici e Lavoratori che lottano per il posto di lavoro, potrebbero esportare il modello ad altre crisi aziendali.


mercoledì 12 maggio 2010

iniziative

Oggi 13 maggio ore 14 assemblea, domani ore 16 in magazzino si registra una trasmissione per rai due dalle 16,00 alle 19,00. organizzare la partecipazione importante

LAVORATORI DI TUTTA EUROPA UNIAMOCI

COMUNICATO DI SOLIDARIETA' DEI LAVORATORI DELLA BMW DI BERLINO








lunedì 10 maggio 2010

Assemblea





Giovedì 13 maggio scade la possibilità di presentare le offerte per i possibili investitori.
Le Lavoratrici e i Lavoratori si riuniranno in assemblea alle ore 14 per valutare iniziative da intraprendere nell' immediato futuro.
Nessun posto di Lavoro deve essere perduto!

mercoledì 5 maggio 2010


QUESTA LOTTA E’ LA MIA LOTTA
VENERDI’ 7 MAGGIO 2010 ALLE ORE 21.00
Serata solidale di danze popolari
Con i lavoratori della Maflow di Trezzano sul Naviglio
I 330 lavoratori della Maflow sono in lotta da mesi per la difesa del posto di lavoro. La Maflow è una società multinazionale che produce componenti per auto in amministrazione straordinaria perché sommersa da debiti generati da spericolate operazioni finanziarie e che rischia la chiusura. Dal novembre 2009 sono in cassa integrazione straordinaria e da gennaio 2010 i lavoratori hanno occupato la fabbrica perché la BMW, principale cliente del sito produttivo italiano, ha sospeso la maggior parte degli ordini produttivi togliendo ogni prospettiva futura per la fabbrica. In queste settimane tre commissari nominati dal ministero delle attività produttive stanno decidendo della loro sorte, per questo si stanno moltiplicando le iniziative di sciopero e di lotta.
A sostegno della lotta, tra le altre iniziative, abbiamo organizzato una serata di danze popolari con un gruppo di ballerini che coinvolgeranno tutti i presenti in alcune tra le più famose danze popolari di gruppo (tra le quali Circolo circassiano, An dro, Chapelloise) della tradizione popolare europea.

Invitiamo quindi lavoratori, ballerini di danze popolari, cittadini di Trezzano e tutti coloro che hanno voglia di passare una serata diversa a partecipare numerosi presso la
Maflow - Via Boccaccio 1, Trezzano sul Naviglio (MI)
All’interno di un capannone della fabbrica occupata da quattro mesi dai lavoratori della Maflow con vino, birra e salamelle per tutti

Milano, 20 aprile 2010

mercoledì 28 aprile 2010


ANTONIO GRAMSCI 22 Gennaio 1891 - 27 Aprile 1937 “Odio gli indifferenti. Credo che vivere vogli...a dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucol no pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime. Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.

27 aprile 1937, una data da ricordare

lunedì 26 aprile 2010

COMUNICATO SINDACALE


Le Lavoratrici e i Lavoratori della Maflow e Man servizi non accettano l’atteggiamento da parte della direzione che il 26 del mese, tre giorni prima del pagamento dello stipendio, ha informato la rappresentanza sindacale l’impossibilità di anticipare la CIGS come ha sempre fatto.

Seppur la direzione ha offerto una soluzione per affrontare questa fase di transizione, Le Lavoratrici e i Lavoratori hanno ritenuto opportuno mostrare il proprio dissenso con un presidio davanti i cancelli.
Trezzano sul Naviglio 27 aprile 2010

giovedì 22 aprile 2010

martedì 20 aprile 2010

Informiamo le Lavoratrici e i Lavoratori della Maflow che a causa nube vulcanica gli aerei sono bloccati quindi gli esponenti BMW non potranno partecipare all'incontro previsto al Ministero per giovedì 22 aprile 2010 per tanto la manifestazione verrà rinviata a data da definire.
Domani 21 aprile 2010 assemblea straordinaria alle ore 14.00 per dare maggiori informazioni

giovedì 15 aprile 2010

Iniziative

Giovedì 22 ci sarà a Roma al ministero dello sviluppo economico, un incontro tra una rappresentanza dei Lavoratori e la direzione della BMW, alla presenza del sottosegretario Saglia,
Andremo tutti in manifestazione, si prega di confermare la presenza entro lunedì alle h.12.00.

lunedì 12 aprile 2010

solidarietà

MANIFESTAZIONE CITTADINA
DI LAVORATRICI E LAVORATORI DI METALLI PREZIOSI E LARES

I 250 lavoratori delle due aziende sono in lotta da 15 mesi perchè non vogliono un futuro senza lavoro, che significherebbe la perdita della dignità, l'impoverimento delle loro famiglie e delle loro città.

I lavoratori INSISTONO nel chiedere alle istituzioni Comunali, Provinciali, Regionali e al Prefetto di affrontare in TEMPI RAPIDI il problema della destinazione industriale del sito e di verificare fino in fondo la proposta dell'imprenditore che ha manifestato interesse per il rilancio dell'impresa e di intervenire e mettere sotto controllo e in sicurezza le Aziende che da mesi stanno subendo furti.

Per queste ragioni hanno organizzato per:

MARTEDI' 13 APRILE

una manifestazione PUBBLICA che partirà alle ore 9.30 dal Presidio Metalli Preziosi (via Roma 179 Paderno Dugnano) e si concluderà davanti al Comune di Paderno Dugnano.

Invitiamo a partecipare tutti i cittadini di Paderno Dugnano e comuni limitrofi e le RSU del territorio

RESISTERE per difendere il tessuto produttivo e occupazionale OGGI, significa riservare un futuro migliore ai nostri figli domani!

venerdì 2 aprile 2010

Tutti i politici che ci portano la solidarietà sono i benvenuti! Quelli che fanno parte di forze che hanno responsabilità salvino i Lavoratori

Una notte in fabbrica Dagli operai ci va la Lega
Salvini alla Maflow in occupazione, tra grappe e consensi
di Alessandro Braga

MILANOFalce e Carroccio. O, se preferite, «proletari di tutta la Padania unitevi». Borghese e popolare, di lotta e di governo, La Lega vota a Roma tutte le leggi che ammazzano il mondo del lavoro, poi gira per le fabbriche in crisi del nord. E così capita di passare una notte in mezzo ai lavoratori in occupazione in compagnia di Matteo Salvini. Capogruppo del Carroccio al comune di Milano, eurodeputato. (Poco) probabile candidato sindaco per il centrodestra nelle elezioni comunali del prossimo anno. Acerrimo nemico di immigrati e rom. Grande amico dei lavoratori (padani).Quando mercoledì sera arriva a Trezzano sul Naviglio, periferia sud-ovest di Milano, al presidio dei lavoratori della Maflow occupata, sono da poco passate le 23.30. Salvini sembra di casa. Strette di mano, pacche sulle spalle. Da quando, ormai tre mesi fa, gli operai hanno deciso di occupare la fabbrica, è già venuto altre volte. Un sindacalista della ditta, apertamente di sinistra, ammette a denti stretti: «Quando l'11 gennaio siamo saliti sul tetto, è stato uno dei primi a presentarsi». E allora i lavoratori hanno pensato bene di invitarlo a passare una notte con loro al presidio, per mostrargli le difficoltà che stanno vivendo, e chiedergli di trovare una soluzione. Ad aspettarlo c'è anche lo stato maggiore della Lega trezzanese, con il candidato sindaco (che non è riuscito ad arrivare al ballottaggio) in testa. Parla con i lavoratori, li conosce. Spiega loro le difficoltà del mondo del lavoro in questo periodo. Dà la colpa ai cinesi. Dal tetto della fabbrica penzola un manichino in tuta da metalmeccanico. Impiccato, al collo ha un cartello: «Volevo solo lavorare». Le bandiere di Cub, Fiom e Uilm sventolano ai cancelli. Alla Maflow i lavoratori sono quasi tutti iscritti a un sindacato. «Ma si sono mossi troppo tardi», dice qualcuno.La Maflow è una ditta che lavora nell'indotto dell'automobile. Ai tempi d'oro occupava circa 800 persone. Poi 600. Adesso sono 330. Giovani: la maggior parte è tra i 30 e i 40 anni. Quelli vicini alla pensione sono una ventina. Il 60% circa sono donne. Da luglio dello scorso anno, quando hanno scoperto (quasi per caso) di essere in liquidazione, sono in cassa integrazione straordinaria. Fino a ottobre, lavoravano su tre turni. Poi la Bmw, che dava le commesse maggiori, ha deciso di spostare il lavoro in Germania. E adesso lavorano 50 alla volta. La scorsa settimana sono andati a protestare fino a Monaco, sotto la sede del colosso automobilistico tedesco. Tra poco scade il primo anno di cassa integrazione straordinaria. Acquirenti ci sarebbero, dicono. Il problema è che prima di comprare vogliono vedere le commesse. Quelli che dovrebbero dare le commesse, prima di ordinare, vogliono un acquirente serio. Non se ne esce.Nella sala adibita a soggiorno, dove a turni di 10-15 gli operai si alternano per presidiare la fabbrica («La paura è che vengano a portare via i macchinari», raccontano) la discussione è accesa: «Certo ci manca che adesso arriva un compratore cinese, ci chiede di insegnare il lavoro a quelli e poi, una volta imparato, smantellano tutto perché da loro la manodopera costa meno. Ci è già successo qualche anno fa con i polacchi», dice uno. «Non stiamo a farci la guerra tra poveri - lo rimbrotta un altro - la lotta deve essere fatta insieme tra tutti quelli che stanno male, da nord a sud». «No, noi adesso dobbiamo pensare solo a noi», chiosa un terzo. Salvini ascolta, annuisce. «Nella migliore delle ipotesi si salvano 150 posti», ipotizza un lavoratore. «Non glielo permetteremo», promette il leghista. Che però una soluzione non ce l'ha: «Come se ne esce?», domanda. «Con un miracolo, e lo deve fare Scajola. Chiamalo tu e digli cosa deve fare». Nella sala accanto si dorme: ci sono brandine, materassini gonfiabili, lettini. Nel cortile c'è un fuoco acceso al centro delle tende piantate. Si mangia pane e salame, si beve un po' di vino. Magari una grappa per scaldarsi. E per non pensare troppo alla situazione lavorativa, si parla anche d'altro. Si ride e si scherza. Arrivano colleghi che se ne erano stati a casa a guardare l'Inter. Si accende la discussione tra rivali. Alle due e trenta, nel silenzio totale, suona una sirena. «È quella che segnala la pausa del turno di notte», spiegano. Quella funziona ancora. Salvini saluta e se ne va. Promette di tornare, di fare. Chiamerà a destra e a manca. I lavoratori lo ringraziano, lo salutano calorosamente. Qualcuno magari si ricorderà di lui nel segreto dell'urna. È la Lega operaia che avanza.Post scriptum: doveva esserci un altro leghista mercoledì sera. Fabrizio Cecchetti, neoeletto consigliere regionale. Ha finito tardi il consiglio comunale a Rho, dove è consigliere, e ha chiamato Salvini per porgere le sue scuse ai lavoratori. «Ha fatto tardi perché ha lottato contro la costruzione di un mega centro commerciale di 55mila metri quadri in un'area industriale, quella dell'ex Alfa di Arese», spiega Salvini. Ah, questi compagni padani!

domenica 28 marzo 2010

Lavoratori Maflow dalla BMW

I lavoratori della Maflow non accettano la chiusura della stabilimento Trezzanese, per continuare a svolgere il proprio Lavoro sono disponibili a manifestare il proprio disappunto in tutte le sedi che ritengono opportune.
Come si vede da questa foto, anche la sede della BMW assieme a tutte le sedi istituzionali, Provincia, Regione, ministero dello sviluppo economico, è stato un luogo di rivendicazione.
La BMW era il principale cliente di Maflow, oggi come in una spirale impazzita nessuno investitore vuole comprare lo stabilimento Trezzanese perchè non ci sono ordini, BMW non ci da ordini perchè manca l'investitore, in tutto questo i commissari straordinari che rappresentano gli amministratori della Maflow, sono incapaci di dare delle soluzioni.
Le Lavoratrici e i Lavoratori non sono disponibili a mettersi nelle mani di nessuno e hanno deciso che le trattative se le faranno in proprio, sia con la BMW e che con il Ministero.
Le Lavoratrici e i Lavoratori non ci stanno ad essere le vittime di un sistema globale che prevede al primo posto il profitto per pochi, in cambio della vita di molti.

mercoledì 24 marzo 2010

Iniziative

Domani :
- ore 16.00 ritrovo davanti alla Maflow
- ore 16.30 a Bisceglie
- ore 17.30 davanti al Palazzo della Provincia in viale Jenner.
Per la partenza a Monaco ritrovo ore 23.30 davanti alla Maflow.
Partecipare tutti.

lunedì 22 marzo 2010

Iniziative

Oggi manifestazione "eroica" una delegazione di Lavoratrici e Lavoratori è rimasta all'interno di una sala della Regione Lombardia, altri Lavoratrici e Lavoratori hanno presidiato l'ingresso della Regione e bloccato la strada, fino a quando non si è avuta una data certa sull'incontro con il ministero dello sviluppo economico
Risultato: Giovedì avremo in provincia un incontro con il sottosegretario del ministero dello sviluppo economico Saglia,
per domani il presidio al prefetto è stato annullato,
Confermiamo:
  1. incontro con i commissari e assemblea mercoledì
  2. incontro con il sottosegretario del mise Saglia Giovedì pomeriggio (Novità)
  3. Partenza per Monaco di Baviera Venerdì ore 0.00.

sabato 20 marzo 2010

Iniziative

Ricordiamo le iniziative per settimana prossima dal 22 al 27 marzo:
- lunedì mattino presidio in regione
-martedì mattino presidio dal prefetto
-mercoledì h.13,30 incontro con i commissari in ditta
-Venerdì tutti a Monaco partenza ore 0.00
Partecipare tutti.Colore testo

sabato 6 marzo 2010

La lega calcio imbavaglia i Lavoratori Maflow

Con un accordo tra la società dell’ Inter, la questura e i Lavoratori della Maflow, era stato deciso di far sfilare in campo prima della partita una rappresentanza dei Lavoratori con uno striscione per far conoscere la loro vertenza.

Un giorno prima della partita la lega calcio ha sospeso l’iniziativa.

I Lavoratori della Maflow sono da quattro mesi in cassa integrazione a causa della BMW che nel mese di Ottobre ha sospeso tutti gli ordini produttivi.
Attualmente il gruppo Maflow è gestito da tre commissari perché in amministrazione straordinaria, tutti gli stabilimenti del gruppo hanno aumentato il fatturato, lo stabilimento di Trezzano sul Naviglio è l’unico fermo in cassa integrazione.

La nostra protesta ha l’obiettivo di coinvolgere:
1. le istituzioni: la regione Lombardia, il ministero dello sviluppo economico Scaiola.
2. la Bmw per ripristinare immediatamente gli ordini produttivi.

Milano 07 marzo 2010

www.vogliamocontinuarealavorareallamaflow.blogspot.com

mercoledì 3 marzo 2010

Comunicato di lotta

Maflow continuano le iniziative..
Le Lavoratrici e i Lavoratori della Maflow non accettano la chiusura dello stabilimento Trezzanese, e intendono dimostrarlo in tutte le sedi possibili.
La nostra lotta si articola su tutti i fronti possibili, che vanno:
· dalla richiesta da parte di BMW di ripristinare immediatamente gli ordini produttivi che nel mese di ottobre ha sospeso in modo apparentemente immotivato, attraverso una campagna di boicottaggio contro il rinomato marchio automobilistico tedesco.
· Coinvolgere le istituzioni, Ministero dello sviluppo economico, regione Lombardia, Prefetto, Comune con numerosi presidi.
· Con azioni penali, querelando gli azionisti e le banche per aver creato questa situazione finanziaria negativa.
· Contro tutte le speculazioni finanziarie e immobiliari, che accomuna molte crisi aziendali nel milanese a partire dalla INNSE, Metalli Preziosi, Lares, Novaceta, Mangiarotti, Eutelia e Omnia.

Su questa serie di questioni si sono organizzate diverse iniziative nel breve periodo:

1. Giovedì 04 marzo presidieremo la concessionaria BMW di via de Amicis dalle 10.00 alle 13.00.

2. Venerdì 05 marzo faremo una manifestazione che parte da San Babila alle ore 10.00 per arrivare Cordusio davanti la sede della banca Unicredit corresponsabile secondo noi della speculazione finanziaria, e immobiliare che ha portato ad una situazione di disastro economico della Maflow.

3. Domenica una delegazione sarà presente allo stadio di Sansiro che prima della partita Inter -Genoa porterà uno striscione della nostra lotta.

4. Lunedì 08 marzo,una delegazione sarà presente in regione lombardia per obbligare la più grande regione del nord ad occuparsi dei problemi dei Lavoratori, ovviamente fuori dell’edificio ci saranno i Lavoratori in presidio.

La nostra lotta non è priorità dei dipendenti Maflow ma è una lotta di tutti i Lavoratori, se una fabbrica chiude con questa operazione si disperdono numerosi diritti che faticosamente sono stati conquistati nel secolo passato, anche con numerosi morti.
La nostra resistenza dovrà essere un monito per quanti oggi sono in cassaintegrazione e silenziosi accettano il volere di un sistema borghese, che domina una classe sottomessa è incapace di organizzarsi.

Sulle questioni che ci accomunano uniamoci, contro ogni speculazione, immobiliare e finanziaria Venerdì 5 marzo H.10,00 in piazza San Babila.

Trezzano S Naviglio 03 marzo 2010.

giovedì 25 febbraio 2010

Solidarietà Solvay

All'attenzione della RSU Solvay di BollateI Lavoratori della Maflow, azienda multinazionale in crisi, a causa di una speculazione finanziaria fatta da un fondo d'investimento ILP gestitoMario De Benedetti, Jean Francois Aron, e Stefano Cassina, oggi in amministrazione straordinaria e gestita da tre commissari.Lo stabilimento di Trezzano sul Naviglio è quello più a rischio di chiusura perchè è stato caricato di maggiori costi rispetto agli altri stabilimenti in giro per il mondo.Attualmente le Lavoratrici e i Lavoratori stanno conducendo una lotta estrema, con presidi ai cancelli della ditta per 24 ore su 24, con numerose iniziative per le vie di milano al fine di rendere la nostra vertenza di opinione pubblica e di convincere BMW nostra principale committente a ripristinare gli ordini.Le nostre lotte sono dirette su due linee separata, una segue bmw per i motivi citati, l'altra ha la finalità di incentivare le istituzioni, Regione, Ministero dello sviluppo economico ad accellerare il processo della vendita, ed in questo includere anche i Lavoratori di Trezzano, I soldi che ci avete donato avranno la finalità di finanziare i prossimi viaggi di tutti i Lavoratori con destinazione: Roma per il ministero, e Monaco per tentare di far pressione su BMW. Ringraziandovi ancora per la Vostra solidarietà, Vi salutiamo con un abbraccio. RSU P.S. Troverete una copia dei questo comunicato sul blog www.vogliamocontinuarealavorareall

lunedì 15 febbraio 2010

Assemblea autoconvocata

La crisi del capitalismo sta estromettendo dalle aziende migliaia di lavoratori e lavoratrici, dimostrando che tutti i settori vengono toccati da essa. è un fatto ormai evidente che i lavoratori, precari, disoccupati, studenti, stanno direttamente pagando le conseguenze di questa crisi strutturale, internazionale del capitalismo.La chiusura di stabilimenti, delocalizzazione delle produzioni, licenziamenti dei precari, ristrutturazione della scuola e conseguente indebolimento e peggioramento qualitativo del sistema di formazione, aumenta e intensifica lo sfruttamento. Quanto sta succedendo ci pone come lavoratrici e lavoratori di fronte a delle scelte da condividere in modo trasversale a prescindere dalla sigle sindacali di appartenenza e non. Siamo di fronte ad un attacco che spinge tanti lavoratori ad iniziative di lotta mai viste prima per ribadire la volontà di resistere a questo attacco.Assistiamo a forme di lotta che vanno al di là della proclamazione di scioperi e dell'occupazione di fabbriche esponendo i lavoratori personalmente senza le giuste tutele che li dovrebbero salvaguardare. L'esempio della INNSE è una battaglia vinta che ha ridato nuove energie a tutti noi per riorganizzare la resistenza nel paese.Si rende dunque necessario creare una vera forma di solidarietà e partecipazione fra tutte le lotte dei lavoratori.
Da qui è importante e fondamentale costruire un movimento vero di lavoratori uniti contro la crisi che rimetta al centro la ripresa di una coscienza di classe capace di contrastare i licenziamenti, le speculazioni e le ristrutturazioni padronali, e che metta in discussione gli attuali rapporti di forza nella società.Sulla base di queste considerazioni, emerse anche nella riunione nazionale di Roma del 23 gennaio, pensiamo sia necessario rafforzare ed estendere il coordinamento fra tutte le aziende in lotta nella provincia di Milano, per costruire iniziative comuni per rivendicare insieme:
Il Blocco dei licenziamenti
La fine delle speculazioni edilizie e finanziarie
La riduzione dell’orario di lavoro per lavorare tutti, a scapito dei profitti dei padroni
A tal fine convochiamo il
20 febbraio 2010 alle ore 18.00
Al presidio di Lotta Maflow in via Boccaccio 1 Trezzano S.N.
ASSEMBLEA GENERALE
Di tutti i delegati e i lavoratori delle aziende in lotta e non
Per discutere del seguente ODG:
· Estensione e rilancio del coordinamento dei lavoratori contro la crisi
· Costruzione di una mobilitazione provinciale autorganizzata contro la crisi
Al termine panino con salamella a sottoscrizione e alle 22 concerto Jam con vari musicisti solidali, Musiche dal sud Italia, Cantautori, Balkanica.Coordinamento Lavoratori Uniti Contro la Crisi: Maflow, Marcegaglia Buildtech, Omnia Service, Novaceta, Lares, Metalli Preziosi
Info: 3494906191 - 3495107754 - goam@hotmail.it

domenica 14 febbraio 2010

lunedì 8 febbraio 2010

Santa Messa

Le Parrocchie di Sant'Ambrogio e San Lorenzo di Trezzano si sono uniti con le Lavoratrici e i Lavoratori della Maflow, e in un clima di solidarietà hanno organizzato:
Domenica 14 febbraio 2010 nello stabilimento della fabbrica in crisi Maflow, in via Boccaccio 1 alle ore 11.00 la celebrazione della Santa Messa assieme al Vicario Episcopale S.E. Mons. Mario Delpini.

lunedì 1 febbraio 2010

CORSA DI AUTOFINANZIAMENTO


UNIFICARE LE LOTTE

MERCOLEDì 03 FEBBRAIO SCIOPERO DELLA FIAT E DELL'INDOTTO.
NOI PARTECIPEREMO APPUNTAMENTO ALLE ORE 10.00 DAVANTI AL PALAZZO DELLA REGIONE LOMBARDIA
PARTENZA ALLE ORE 08.45 DALLA MAFLOW 09.15 A BISCEGLIE.

giovedì 28 gennaio 2010

Incontro con BMW dal prefetto di Milano





Il giorno 26 gennaio 2010 si è tenuto un incontro nella sede della prefettura milanese, con i vertici della BMW tedesca una delegazione della BMW Italia, il commissario dott. Pensato, il console Tedesco, una delegazione sindacale.
Il fatto che la BMW casa madre, si sia scomodata per incontrare dei lavoratori dipendenti di un fornitore, ha caricato eccessivamente le aspettative.
Di fatto l'incontro è stato molto formale, ognuno dei soggetti seduti al tavolo ha dichiarato la propria posizione, il commissario ha dichiarato la necessità per lo stabilimento di Trezzano che BMW riattivi gli ordini produttivi, al fine di costruire un piano di lavoro per i prossimi mesi, elemento necessario per mettere lo stabilimento in condizioni di essere venduto; I sindacato ha chiesto alla committente di ripristinare gli ordini produttivi, successivamente ha manifestato il dubbio che la BMW abbia scelto di riportare il lavoro in Germania su richiesta del governo Merkel adottando di fatto una politica protezionistica, contraria alla logica di solidarietà dei paesei dell'unione Europea.
La BMW ha dichiarato le motivazioni per cui è stata fatta la scelta di abbandonare la Maflow come fornitore, non ha voluto prendere nessun impegno nel breve periodo, dichiarando di voler riaprire i rapporti con la Maflow soltanto quanto sarà presente un investitore ben strutturato finanziariamente che abbia voglia d'investire nei progetti BMW.
L'unica nota positiva, volendo trovare dell'ottimismo in ogni vicenda, è stato il fatto che i commissari hanno avuto la possibilità di calendarizzare degli incontri con BMW ,per le questioni legali legati alla procedura di Amm. Straordinaria, e altri incontri mirati ad incontrare i possibili acquirenti, in modo che la stessa BMW possa scegliere in qualche modo il possibile nuovo investitore.
Le Lavoratrici e i Lavoratori della Maflow sono consapevoli del fatto che dovranno affrontare un lungo percorso di lotta, ritengono questo l'unico percorso immaginabile, lo stesso incontro odierno è stato fissato su pressione dei Lavoratori con i presidi alle concessionarie e interruzioni del traffico in tutte le strade presidiate.
Le Lavoratrici e i Lavoratori comprendono la necessità di unificare le lotte di tutti i Lavoratori Italiani e Stranieri, Donne e Uomini perchè la crisi economica sta mettendo alla luce la vera indole meschina dei padroni e delle banche che pur di fare profitti stanno creando un deserto di posti di lavoro.
Al nostro presidio hanno aderito i Lavoratori della Mangiarotti.

lunedì 25 gennaio 2010


Mercoledì 27 gennaio 2010, domani!


In occasione dell'incontro tra le delegazioni sindacali, i commissari strordinari, i dirigenti della BMW Tedesca e Italia, del Console Tedesco e del Prefetto.


Presidio davanti la prefettura in Corso Monforte alle ore 15.00


Partenza ore 14 dalla Maflow

domenica 24 gennaio 2010

Coordinamento uniti contro la crisi


FACCIAMO PAGARE DAVVERO LA CRISI AI PADRONI! Risoluzione conclusiva della Riunione delle lavoratrici e lavoratori contro la crisi

Scritto da Lavoratrici e lavoratori contro la crisi
Domenica 24 Gennaio 2010 13:12
La crisi del capitalismo sta estromettendo dalle aziende migliaia di lavoratori e lavoratrici, dimostrando che tutti i settori vengono toccati da essa. È un fatto ormai evidente che i lavoratori, precari, disoccupati, studenti, stanno direttamente pagando le conseguenze di questa crisi strutturale, internazionale del capitalismo. La chiusura di stabilimenti, delocalizzazione delle produzioni, licenziamenti dei precari, ristrutturazione della scuola e conseguente indebolimento e peggioramento qualitativo del sistema di formazione, aumenta e intensifica lo sfruttamento. Quanto sta succedendo ci pone come lavoratrici e lavoratori di fronte a delle scelte da condividere in modo trasversale, a prescindere dalla sigle sindacali di appartenenza e non. Siamo di fronte ad un attacco che spinge tanti lavoratori ad iniziative di lotta mai viste prima per ribadire la volontà di resistere a questo attacco. Assistiamo a forme di lotta che vanno al di là della proclamazione di scioperi e dell'occupazione di fabbriche esponendo i lavoratori personalmente senza le giuste tutele che li dovrebbero salvaguardare.
L'esempio della INNSE è una battaglia vinta che ha ridato nuove energie a tutti noi per riorganizzare la resistenza nel paese. Si rende dunque necessario creare una vera forma di solidarietà e partecipazione fra tutte le lotte dei lavoratori. Per tanto l'assemblea dei coordinamenti e dei delegati delle fabbriche e dei luoghi di lavoro in lotta del 23 gennaio propone:


- La costruzione di un coordinamento stabile nazionale di tutte le realtà di lavoro in lotta. - La costruzione, laddove non esistono ancora, di coordinamenti territoriali.
- La formazione di un network informatico che garantisca un'informazione puntuale da tutti i nodi territoriali
- La costruzione di mobilitazioni generali territoriali e nazionali unificanti per tutte le lotte
- Promuoviamo la partecipazione a tutte le iniziative che si svolgeranno nella giornata del Primo Marzo a sostegno dei lavoratori migranti.
- Seguiamo le proposte e le dinamiche di costruzione di mobilitazioni contro la precarietà e la disoccupazione a livello internazionale Proponiamo di organizzare entro i prossimi tre mesi una assemblea nazionale più ampia per coinvolgere più realtà di lavoratori in lotta e verificare l'avanzamento delle proposte lanciate nella riunione odierna.
Da qui è importante e fondamentale costruire un movimento vero di lavoratori uniti contro la crisi che rimetta al centro la ripresa di una coscienza di classe capace di contrastare i licenziamenti, le speculazioni e le ristrutturazioni padronali, e che metta in discussione gli attuali rapporti di forza nella società. FACCIAMO PAGARE DAVVERO LA CRISI AI PADRONI! Roma 23 gennaio 2010

giovedì 21 gennaio 2010

STUDENTI E OPERAI 2


Oggi una classe di bambini è venuta a trovarci al presidio, la maestra è stata molto brava ad insegnare ai suoi alunni che stare vicino ed essere solidali con i più deboli aiuta a rendere tutti più forti.

I lavoratori che protestano, lo fanno per garantire il pane e un tetto ai propri figli e alle proprie famiglie.

I Bambini hanno fatto molte domande e osservazioni inteligenti, dimostrando maturità! Vuoi vedere che sono gli adulti il problema?

Operai e Studenti

Liceo Gandhi, studenti ancora sul tettoSolidarietà dai lavoratori Maflow
Gli operai e i rappresentanti sindacali, che sono partiti in corteo da via Moscova, hanno chiesto di passare sotto l'istituto, dove da lunedì scorso quattro ragazzi manifestano sul tetto. Le forze dell'ordine, però, hanno formato un cordone, chiudendo il passaggio

Milano, 21 gennaio 2010 - Un centinaio di operai e di rappresentanti sindacali della Maflow si è concentrato in protesta sotto il consolato tedesco di via Solferino. I manifestanti, partiti in corteo da via della Moscova, hanno chiesto di passare in via Marsala per dare la loro solidarietà agli studenti lavoratori del liceo civico Gandhi, all’angolo con piazza XXV aprile, dove da lunedì scorso quattro manifestanti sono sul terrazzo della scuola. La stessa forma di protesta è stata adottatata anche dagli stessi lavoratori dell'azienda di Trezzano sul Naviglio.

Le forze dell’ordine, però, hanno respinto la richiesta e un cordone di carabinieri si è schierato per chiudere il passaggio. Nonostante ciò, la situazione rimane tranquilla. Gli studenti del Gandhi, nel frattempo, sono in attesa della sentenza del Consiglio di Stato, al quale il comune aveva fatto ricorso contro le ordinanze del Tar che imponevano la riapertura delle classi tagliate da Palazzo Marino prima dell’inizio dell’anno scolastico

Solidarietà

A nome dei lavoratori e delle lavoratrici IMQ interessati, esprimiamo la nostra soddisfazione per l’esito della manifestazione di stamane, organizzata dalle componenti unite delle RSU FIOM e FLMUniti della Maflow, a cui hanno partecipato altre realtà cittadine in crisi.
La manifestazione che si è snodata tra il Consolato Tedesco di Via Moscova e la Prefettura di Cso Monforte ha ottenuto l’interessamento importante della BMW sia italiana che tedesca, per aprire una discussione sulla ripresa delle prossime forniture di commesse a Maflow, che sono determinanti perché l’azienda possa presentare un piano di ripresa e salvare quindi il lavoro di 330 lavoratori/trici.
Esprimiamo quindi un caloroso augurio perché martedì prossimo, nell’incontro che è stato definito in prefettura tra i rappresentanti BMW italiani e tedeschi e la RSU Maflow con le organizzazioni a sostegno, si possa sentire la reale possibilità che il futuro di 330 lavoratori/trici Maflow e delle loro famiglie sia il mantenimento delle attività produttive in azienda.
La vostra è dimostrazione che uniti e determinati si può vincere
Calorosissimi saluti
Milano 21.1.2010

Roberta Belloni Gino Baiocco
Angelo Maraschi Marco Giacometti
FLMUniti-CUB IMQ FIOM-CGIL IMQ

mercoledì 20 gennaio 2010

SOLIDARIETà

Le delegate e i delegati SdL Intercategoriale della Regione Lombardia (Giunta e Consiglio) esprimono la propria solidarietà nei confronti della lotta dei lavoratori e delle lavoratrici della MAFLOW e di tutte le aziende in crisi e che lottano per il lavoro.

Con la scusa della crisi, a volte vera a volte totalmente inventata, i padroni e il governo attaccano il reddito e il lavoro.
Nelle fabbriche si attacca il lavoro con chiusure e ristrutturazioni, nel pubblico con esternalizzazioni e chiusure di servizi pubblici per i lavoratori cittadini.

I lavoratori pubblici e privati devono quindi lottare insieme e contrastare questi attacchi al lavoro e al reddito, devono coordinarsi tra loro, così come devono coordinarsi tutte le situazioni di lotta aperte nelle fabbriche.

Non solo solidarietà quindi ma condivisione della stessa lotta.
La vostra lotta è anche la nostra.

Le delegate e i delegati RSU SdL Intercategoriale
Consiglio e Giunta di Regione Lombardia.

martedì 19 gennaio 2010

Iniziative



Meno male che la crisi non c’è!
Non permetteremo la chiusura della Maflow!
Regione e governo si attivino per acquisire forniture BMW e Fiat per garantire l’occupazione
Giovedì iniziativa a sostegno della vertenza Maflow, h.9,30 concentramento metropolitana moscova.
A Bmw si chiede di ristabilire gli ordini che, in modo assolutamente ingiustificato, sono stati dirottati ad un fornitore tedesco, dopo che per oltre dieci anni sono stati evasi, come preteso dal rinomato marchio tedesco, con ottimi standard qualitativi.
Nell’operazione rilancio deve inoltre essere coinvolta la Fiat, unico produttore nazionale di auto, che ha molte attività de localizzate all’estero mentre in Italia si mette in discussione l’occupazione.
Le lavoratrici e i lavoratori della Maflow, giorno per giorno, metteranno in campo iniziative più adeguate verso Bmw Italia e le istituzioni in difesa del posto di lavoro.

Si sbaglia chi pensa che molleremo!

giovedì 14 gennaio 2010

Manifestazione Cittadina




Trezzano. I lavoratori della Maflow in corteo lungo la Nuova Vigevanese
Insieme oltre al Sindaco e all'amministrazione anche quelli della Novaceta di Magenta e della Metalli Preziosi di Paderno. FOTO E VIDEO
La testa del corteo
(mi-lorenteggio.com) Trezzano sul Naviglio, 13 gennaio 2010 - “Occorre difendere l'occupazione, ma anche garantire sicurezza, perché di lavoro non si può morire”: così il sindaco di Trezzano sul Naviglio, Liana Scundi ha aperto il suo intervento al presidio organizzato in piazza San Lorenzo dai lavoratori della Maflow, la multinazionale trezzanese, oggi in amministrazione controllata, con oltre trecento lavoratori a rischio. Gli operai sono partiti in corteo dalla sede dello stabilimento verso le 15.30, hanno percorso la nuova Vigevanese fino ad arrivare in piazza San Lorenzo. Qui è stato organizzato un piccolo concerto con un maestro di chitarra della Civica scuola di musica trezzanese che ha proposto canzoni sul lavoro e poi sono iniziati gli interventi. Il primo cittadino ha chiesto un minuto di silenzio per l'infortunio mortale avvenuto, mentre si svolgeva la manifestazione dei lavoratori Maflow, nella ditta Sifeme di via Treves 84 dove un uomo di 78 anni è stato schiacciato da un camion in manovra ed è morto sul colpo.
Il corteo lungo la Nuova Vigevanese
“Nelle prossime ore – ha ancora detto Liana Scundi – contatterò tutti i sindaci dei Comuni dove risiedono i lavoratori della Maflow perché insieme si possa creare una rete a difesa del lavoro e a sostegno delle famiglie in difficoltà per la crisi occupazionale. Come Amministrazione comunale faremo tutto il possibile perché venga garantito il lavoro nello stabilimento trezzanese”.
Anche grazie all'interessamento diretto del Prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi, cominciano ad arrivare le prime notizie positive. Il ministro Claudio Scajola ha predisposto la nomina del Comitato di sorveglianza, così come prevede la legge Prodi sulle crisi industriali, convocando i tre commissari della Maflow a Roma già venerdì 15 gennaio affinché illustrino il piano di vendita dell'azienda.
Intanto, aumentano le commesse da parte degli attuali fornitori della Maflow, tanto che dalla prossima settimana si aggiungeranno venticinque lavoratori alla chiusura prevista dello stabilimento. Anche la Bmw si sarebbe dichiarata disponibile a riassegnare una parte delle commesse di un tempo, nelle parole vediamo nei fatti. Considerando che l'azienda automobilistica tedesca era il principale committente, garantendo all'azienda oltre l'80% del fatturato.
“La vicinanza delle istituzioni e l'interessamento personale e diretto del sindaco di Trezzano – ha detto Walter Montagnoli, coordinatore nazionale dell’FLMUniti della CUB – ci hanno fatto fare qualche passo avanti. Avere – ha detto ai circa centocinquanta operai presenti in piazza San Lorenzo – pasti caldi e altri aiuti, come la tenda messa a disposizione della Protezione civile comunale, ci permette di rendere più efficace la lotta per la difesa del posto di lavoro. Se le istituzioni locali non ci fossero state vicino fin dall'inizio, il percorso sarebbe stato molto più difficoltoso. Però non ci fermiamo qui. I lavoratori, fino a quando non si avranno certezze sul futuro della Maflow, rimarranno sul tetto della fabbrica e manifesteranno con un presidio permanente davanti ai cancelli”.
Nel corteo oltre ai lavoratori della Maflow, anche quelli della Novaceta di Magenta, della Metalli Preziosi di Paderno Dugnano per lo stato di crisi delle loro aziende, mentre era presente anche una delegazione degli operai della manuntenzione del Comune di Cesano Boscone, che manifestavano sia in solidarietà agli altri lavoratori, sia contro l'"esternalizzazione" che li vedrebbe a giorni coinvolti.

articolo modificato di Vittorio Aggio
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